Gli Stati Uniti rappresentano una meta assai ambita dagli investitori italiani, che ogni anno cercano di sviluppare il proprio business impiegando i propri capitali in uno dei 50 Stati dell'unione.
Ma quale tra questi è il più attrattivo per i capitali stranieri?
Secondo gli esperti del settore il South Carolina, grazie a una politica economica e fiscale che ha favorito l'ingresso di capitali stranieri nel proprio mercato, oltre allo speciale programma "South Carolina Landing Pad" ideato dalle locali istituzioni governative per attrarre capitali stranieri, è diventato uno degli stati americani preferiti dagli investitori stranieri e dalle aziende di tutto il mondo, in un mercato, quello statunitense, che storicamente occupa una posizione di leadership a livello mondiale per i nuovi investimenti delle imprese.
Tra il 2014 e il 2015, le esportazioni dello Stato sono aumentate infatti del 4,18%, e hanno raggiunto ben 195 Paesi nel mondo.
Una situazione così favorevole da attrarre anche 80 aziende italiane, in cui lavorano oltre 2500 addetti americani, in grado di generare un giro d'affari che nel 2015 ha sfiorato i 200 milioni di dollari.
Per non far svanire il sogno americano e godere dei vantaggi che il South Carolina offre, gli avvocati Giampaolo Salsi e Arturo Meglio, partner della sede milanese dello studio legale K&L Gates ed esperti in ambito societario e nella internazionalizzazione delle imprese, danno alcuni suggerimenti per affrontare al meglio il processo di ingresso nello Stato americano: "I vantaggi nell'investire nel South Carolina sono molteplici e concreti, ma è bene cautelarsi per non incorrere in problemi e complicazioni, sia dal punto di vista burocratico, sia da quello finanziario. Innanzitutto è bene scegliere di appoggiarsi a professionisti che conoscono in modo approfondito la realtà del mercato locale e di quello statunitense, un apporto senza il quale si rischia d'incorrere in problematiche di complessa gestione se non affrontate in via preventiva. In secondo luogo è raccomandabile mettersi in contatto con le istituzioni locali deputate a sviluppare gli investimenti dall'estero come la CRDA, la Charleston Regional Development Alliance, che possono mettere a disposizione esperienza e relazioni sviluppati in loco. Mai dimenticare inoltre di studiare l'operazione nel suo complesso, sotto tutti i punti di vista, per valutarne le varie possibili conseguenze. Infine è consigliabile prendere contatto con istituti bancari scelti dopo un'attenta valutazione, che siano in grado di fornire supporto all'operazione in loco".
A confermare l'interesse delle aziende per il South Carolina i dati diffusi dal South Carolina Department of Commerce confermano che negli ultimi 5 anni lo Stato ha calamitato oltre 89 milioni di dollari in investimenti dal Bel Paese, creando ben 384 nuovi posti di lavoro, riuscendo a essere nominato per la quarta volta nell'ultimo lustro come lo Stato in cui sono stati creati più posti di lavoro per milioni di abitanti grazie all'ingresso di aziende straniere.
Sul territorio si sono stabilite infatti ben 80 aziende italiane, tra cui importanti imprese come Ansaldo STS USA, Bonomi North America, Cole Vision Corp, Lenscrafters Inc e Miracle Ear, che sono in grado di dar lavoro a oltre 2500 addetti americani, generando un giro di affari che ha sfiorato nel 2015 i 200 milioni di dollari.
Per favorire ulteriormente l'afflusso di capitali stranieri nel proprio territorio, il South Carolina Department of Commerce ha creato un articolato programma ad hoc, il "South Carolina Landing Pad", pensato appositamente per assistere le imprese che vogliono internazionalizzarsi stabilendosi per la prima volta negli Stati Uniti.
Lavorare in affiancamento con gli esperti della camera di commercio, rende possibile una riduzione dei tempi d'inserimento nel mercato del South Carolina e l'abbattimento delle preoccupazioni e dei dubbi legati all'ingresso in un mercato così vasto e potenzialmente sconfinato.
Attraverso questo programma le aziende saranno guidate nel reperire quei servizi necessari all'avvio del business in terra straniera a prezzi vantaggiosi, come il reclutamento della forza lavoro, un'efficace guida sulle normative e i regolamenti applicabili, nonché sulla relativa tassazione e la traduzione di testi e importanti documenti ufficiali.
Ma perché scegliere proprio il South Carolina?
Ad oggi più di 1200 imprese straniere si sono stabilite qui per beneficiare del mercato dello Stato in continua espansione e del chiaro e vantaggioso sistema fiscale.
Ma non è tutto: una delle ragioni principali di questa grande attrattività risiede nel fatto che il South Carolina è strategicamente posizionato tra New York e Miami, offrendo così grandi vantaggi nei trasporti su tutta la East Coast statunitense.
Basti pensare che alcune delle più grandi aziende mondiali chiamano 'casa' il South Carolina, come ad esempio marchi multinazionali del calibro di BMW, Michelin, Adidas, Mercedes-Benz, Volvoe FujiFilm.
Come se non bastasse la città di Charleston è stata insignita del titolo di World's Best City dal magazine Travel & Leisure lo scorso giugno, a dimostrazione di un'altissima qualità della vita.
Un pensiero condiviso da tutti gli esperti del settore, le cui ragioni sono confermate anche dai numeri dell'export del South Carolina, in costante crescita sotto tutti i punti di vista.
Tra il 2014 e il 2015 le esportazioni dello Stato sono aumentate infatti del 4,18% verso 195 Paesi nel mondo, con particolare riferimento al settore di automobili, pneumatici, fibre sintetiche, cuscinetti, parti meccaniche e tosa erba.
Una tendenza favorita anche dalle grandi potenzialità del porto di Charleston, il 9° per capacità commerciali negli USA, che, oltre ad essere cresciuto del 4% nei flussi mercantili negli ultimi 12 mesi, offre una linea diretta con i maggiori porti italiani come Napoli, Genova e Gioia Tauro, ma anche con quelli europei come Valencia, Southampton, Le Havre e Rotterdam.
Tra i prodotti maggiormente esportati verso l'Italia ci sono i macchinari industriali, la pasta di legno, la carta, i metalli preziosi e le materie plastiche.
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