L’ATTUAZIONE ALLA RIFORMA DIGITALE”
Il ministro preannuncia agli imprenditori ICT le linee guida per la prossima legislatura
“L’Italia digitale sarà un’Italia migliore per i suoi cittadini. Questo è il nostro obiettivo come Governo e questo è il nostro sogno come italiani”
Roma, 21 feb. ’06 – “Nella prossima legislatura daremo piena attuazione alla complessa ‘riforma digitale’ avviata nel 2001 che non poteva certo esaurirsi nell’arco di un solo lustro”. A preannunciare le linee guida del Governo in materia di innovazione tecnologica è stato Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, in un incontro promosso da Forum PA con gli imprenditori ICT del nostro Paese.
In particolare, ha spiegato Stanca, “le tre caratteristiche alla base delle linee guida sono la continuità della riforma digitale, la cooperazione tra tutti gli attori dell’innovazione e l’intensità del cambiamento”. L’impegno del Governo su questo fronte, secondo il ministro, si può condensare in uno slogan: “L’Italia digitale sarà un’Italia migliore per i suoi cittadini. Questo è il nostro obiettivo come Governo e questo è il nostro sogno come italiani”.
In tale contesto si innestano le “8 grandi priorità”: lo sviluppo della cultura dell’innovazione; il passaggio dalle infrastruttura ai contenuti digitali; l’accentuazione della Pubblica Amministrazione Digitale; sei grandi programmi digitali; l’impresa Italia; il Sud quale motore di innovazione; l’ICT e il made in Italy; una dimensione internazionale per l’Italia.
Nel dettaglio, Stanca ha spiegato qual è l’obiettivo programmatico per ciascuna delle 8 priorità:
1. LA CULTURA DELL’INNOVAZIONE - rafforzare la cultura e l’attitudine all’innovazione degli italiani; iniziative rivolte verso tutte le categorie; promozione di nuovi strumenti per diffondere la cultura dell’innovazione; osservatorio permanente sul rapporto tra cittadini e innovazione.
2. DALLE INFRASTRUTTURE AI CONTENUTI DIGITALI - copertura in larga banda su tutto il territorio nazionale; diffusione della CIE-Carta d’Identità Elettronica e della CNS-Carta Nazionale dei Servizi anche per nuovi servizi come il pagamento elettronico; focalizzazione sui contenuti digitali affrontando il “dilemma digitale” (emerso alla recente Conferenza OCSE–MIT di Roma), ossia ricercare il giusto equilibrio tra diffusione dei contenuti e la tutela della proprietà intellettuale nell’era della digitalizzazione; rendere disponibili e accessibili a tutti i contenuti della PA in formadigitale.
3. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DIGITALE - attuazione piena e diffusa del Codice della Amministrazione Digitale; ICT per raggiungere 2 grandi obiettivi: l’efficienza e il servizio; l’organizzazione e la distribuzione di risorse umane ed economiche; la trasformazione dei sistemi amministrativi contabili; PA proattiva, ossia semplificazione degli adempimenti, moduli precompilati per ICI e IRPEF, preavvisi per scadenze.
4. SEI GRANDI PROGRAMMI DIGITALI - Scuola: innovazione processi didattici, nuovi contenuti digitali; Salute: digitalizzazione risultati clinici, tele-monitoraggio e tele-consulto; Giustizia e Sicurezza: snellire tempi e costi dei processi, facilitare accesso agli atti, introduzione biometria per identificazione certa; Infomobilità e Logistica: condivisione informazioni; Turismo: potenziamento del Portale “Italia.it”; Beni Culturali: digitalizzazione patrimonio culturale italiano.
5. IMPRESA ITALIA - creazione di un mercato per beni e servizi che stimoli l’innovazione; nuove risorse e fondi strutturali alla Ricerca e all’Innovazione, ai centri di eccellenza, all’industria; scambio e assorbimento di nuove conoscenze (Knowledge Transfer); cambiamento dei modelli di finanziamento, introduzione di strumenti per nascita e sviluppo di imprese innovative; attuazione dell’Agenzia
per la Diffusione delle Tecnologie dell’Innovazione, prevista nella finanziaria 2006, sul modello francese; attuazione norma della finanziaria 2006 per il Distretto come soggetto giuridico e finanziario; High Tech: continuare a stimolare crescita poli d’eccellenza e poli digitali; superare l’attuale paradigma Innovazione=Ricerca, le grandi invenzioni e il know-how tecnologico non possono rimanere in ambito strettamente universitario; agevolazioni fiscali selettive per chi investe in innovazione.
6. IL SUD, MOTORE DELL’INNOVAZIONE - creare opportunità di utilizzo delle professionalità elevate e dei servizi ad alto valore aggiunto, in cui l’ICT è prodotto finale (non solo call center, ma aziende ICT per sviluppo software o outsourcing) o fattore della produzione per servizi professionali (amministrativi, legali, di ingegneria); invertire il saldo degli investimenti in formazione ed educazione del Sud, con l’idea di attrarre dall’esterno risorse specializzate e aziende.
7. ICT MADE IN ITALY – l’industria ICT italiana dovrà essere aiutata a svilupparsi in modo organico o per aggregazioni, individuando le aree di specializzazione; le aziende ICT italiane devono integrarsi sulla catena del valore, per offrire servizi a valore aggiunto, anziché pura manodopera specializzata nell’ICT.
8. UNA DIMENSIONE INTERNAZIONALE PER L’ITALIA - L’Italia ha già assunto e manterrà un ruolo da protagonista nel panorama della Società dell’Informazione e dell’e-Government, sia a livello europeo, che nella cooperazione internazionale; obiettivo prossima legislatura è estendere il ruolo internazionale dell’Italia, creando pensiero e stimolando nuove iniziative; con il nostro aiuto, le aziende italiane parteciperanno e guideranno i grandi programmi di innovazione europei; le leve saranno: politiche sul riuso, i Centri Servizi Territoriali, la standardizzazione di strumenti e servizi.
Testo disponibile sul sito www.innovazione.gov.it
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