Più
di un terzo dell’Italia è coperta da boschi. Il Direttore di Veneto
Agricoltura designato alla guida dell’Associazione nazionale attività
regionali forestali (ANARF). Primo obiettivo, il rilancio della filiera
foresta-legno.
I boschi italiani rappresentano il 35%
del territorio italiano. Una percentuale in crescita, anche se come
rilevava tempo fa il dr. Alessandrini (allora capo del CFS), si tratta
di boschi poveri.
Ma non delegabile rimane la loro funzione di tutela dal rischio idrogeologico, quindi indispensabili per la salvaguardia del paesaggio, il contrasto ai cambiamenti climatici e la difesa della biodiversità.
È altresì fondamentale il rilancio della cosiddetta filiera foresta-legno,
ovvero il riconoscimento di questa basilare attività imprenditoriale,
anche quale motore dello sviluppo socio-economico delle aree montane del
nostro paese.
Con queste parole Alberto Negro, ingegnere, Direttore di Veneto Agricoltura – l’Agenzia della Regione per l’innovazione nel settore primario, ha accettato la nomina a Presidente dell’ANARF, storica Associazione Nazionale Attività Regionali Forestali, con oltre trent’anni di storia.
Una
Presidenza, ha rilevato Negro, che giunge in un momento particolarmente
difficile per il mondo forestale nazionale: infatti dal primo gennaio 2017 il Corpo Forestale dello Stato confluirà nei Carabinieri,
fatto che interpella e motiva ancor di più le Regioni italiane ad
avviare un processo per lo sviluppo del settore forestale nazionale.
Del
resto le risorse per il bosco italiano ormai sono allocate perdi più
nei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR), curati proprio dalle
Regioni; e non dimentichiamo che il vecchio DpR 616, che nel lontano
1977 istituiva le Regioni italiane dando realtà al dettato
costituzionale, consegna proprio alle Regioni la competenza della gestione forestale.
Nessun alibi quindi, va rilanciata l’azione di difesa e valorizzazione
del patrimonio forestale nazionale, in tutte le direzioni e con uno
sforzo che deve “vederci tutti impegnati assieme, Regioni e Stato”. Obiettivo: la sicurezza del nostro territorio ed il rilancio dell’economia montana. Con questo spirito, conclude Negro,
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