Influenza A e schizofrenia italiana
Firenze, 8 Settembre 2009. Parlare di schizofrenia e' il minimo nel verificare come si sta affrontando la questione dell'influenza A. Sicuramente la malattia piu' mediaticamente sponsorizzata di questi ultimi anni con una sproporzione gigantesca tra pericolo reale, opinioni, sollecitazioni, indiscrezioni, azioni e inerzia. Tutto questo per un'influenza che di per se' non e' mortale, di cui si conosce gia' il vaccino e che neanche lontanamente si ipotizza che potra' essere mortale come per gli ottomila dell'anno scorso dei ceppi influenzali abituali.
L'inerzia, pero', ha un dominatore assoluto: lo Stato, nei panni del suo ministero che dovrebbe occuparsene, il Welfare (facente funzioni da ministero della Salute). Ad oggi non c'e' un decreto che dia indicazioni su tempi e metodo di intervento. Decreto supplito da dichiarazioni piu' o meno estemporanee del viceministro ad hoc, Ferruccio Fazio, e da altrettanta estemporaneita' del ministro in carica, Maurizio Sacconi; nonche' da idee di chiudere le scuole o prolungare le vacanze di Natale, nonche di non baciare le statue di santi e madonne...
Questo mentre Paesi come Usa, Germania e Francia sono gia' pronti.
Alcune Regioni stanno gia' facendo per conto loro e si dichiarano piu' o meno pronte.
Per capire l'aspetto pratico della nostra quotidianita', valga un esempio: se preoccupati per il proprio bimbo, si va a chiedere al pediatra dell'Asl, non essendo il bimbo un soggetto a rischio (per il quale il vaccino dicono che dovrebbe essere disponibile a meta' ottobre), ci viene detto che forse potra' essere vaccinato a fine gennaio... quando cioe' l'influenza avra' raggiunto il suo picco e quindi la somministrazione sara' praticamente inutile.
Il Parlamento, per quanto abbia poteri quasi vicino a zero per intervenire, e' ancora in vacanza. I politici, inclusi quelli dell'Esecutivo, sono tutti sguinzagliati a dettar proclami nelle varie feste di partito, mentre chi dovrebbe stimolare il Governo, l'opposizione, sembra piu' concentrata sull'elezione del proprio segretario.
E mentre e' in atto la mega campagna per far ingrassare i profitti dei produttori di vaccini, un consiglio per chi non si sente sicuro e non ha la propria Regione pronta: vaccinatevi nella Regione accanto e, visto che c'e' l'Ue, provate anche in un Paese comunitario. Sancendo cosi', la morte del SSN, cioe' del Servizio sanitario nazionale.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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