Quasi la metà delle famiglie italiane, cioè per l'esattezza il 48,4%, non va in vacanza e non viaggia. Questo dato emerge dall'inchiesta dell'Istat sui consumi delle famiglie nel 2015.
Può sembrare strana alla vigilia del grande "esodo" verso le spiagge, la montagna o destinazioni straniere, ma questa è la realtà che emerge dalle rilevazioni del nostro istituto centrale di statistica che fornisce una "fotografia" dell'Italia assai diversa da quella che molti immaginano. Il rapporto pubblica anche altri dati inattesi per chi non conosce a fondo la realtà del nostro Paese. Sconcertante è, infatti, il dato sulla spesa per generi alimentari: lo 0,9% delle famiglie, cioè circa 228.000 nuclei famigliari, nel 2015 non ha speso nulla per l'acquisto di generi alimentari. L'Istat non lo dice, ma presumibilmente si tratta di famiglie che si trovano ancora in un'economia di autoconsumo, cioè che vivono con i frutti dell'orto e del pollaio o, semplicemente e puramente, di elemosine, e sono dunque ancora nell'economia feudale.
Degno di nota, da questo punto di vista, è anche il dato sugli acquisti di bevande. Il 7,4% delle famiglie non spende nulla per questa voce e beve quindi solo acqua del rubinetto e in qualche caso vino autoprodotto.
Anche per altri beni e servizi meno indispensabili, ma comunque necessari vi sono poi famiglie che nel 2015 non hanno speso nulla. Non ha infatti acquistato prodotti per l'abbigliamento e calzature l'8,2% delle famiglie, mentre per la cura e l'igiene personale non ha speso nulla il 3,6% e per le visite mediche e gli accertamenti sanitari di controllo le famiglie senza spesa sono state il 6% del totale.
A ciò si aggiunge che anche per l'acquisto di carburanti vi sono famiglie che non hanno speso nulla, non possedendo evidentemente alcun mezzo di trasporto motorizzato e il dato non è certo irrilevante. Si tratta, infatti, del 16,5% del totale. Per chi ha voglia comunque di consolarsi il rapporto dell'Istat qualche elemento lo offre. Nel 2014 la situazione era ancora peggiore che nel 2015. La quota di chi non acquistava alimenti, bevande, generi di abbigliamento, calzature, prodotti per la cura e l'igiene personale, visite mediche, accertamenti sanitari periodici di controllo, carburanti, viaggi e vacanze era ancora più alta. La mini ripresa economica del 2015 qualche risultato lo ha dunque dato, ma per superare le enormi sperequazioni nella distribuzione della ricchezza nel nostro Paese ci vuole altro.
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