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mercoledì 9 gennaio 2008

Mostra Carlo Bernardini Galleria Teknè Potenza



La galleria TEKNE' arte contemporanea è lieta di invitarla
all'inaugurazione della personale dell'artista Carlo BERNARDINI
"TRASFORMAZIONE DELLO SPAZIO", Galleria TEKNE' via Due Torri n. 36/38 -
Potenza, per il giorno 19 gennaio 2008 ore 19.30.


Galleria: T E K N E' arte contemporanea
Via Due Torri, 36 / 38     85100 Potenza [ITALY]
tel. e fax +39 0971.34142
www.galleriatekne.it   info@galleriatekne.it


TRASFORMAZIONE DELLO SPAZIO



Carlo Bernardini

Inaugurazione: sabato 19 gennaio 2008 alle ore 19.30

Catalogo ed. Galleria Teknè: testo di Silvia Pegoraro

Durata: da sabato 19 gennaio 2008 a venerdì 29 febbraio 2008

Orari d'apertura: il lunedì dalle ore 17.00 alle ore 20.30
Dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.30 e dalle ore 17.00
alle ore 20.30
Domenica su appuntamento. Ingresso: libero

Si apre il 19 Gennaio 2008 presso la  Galleria Teknè a Potenza la
mostra personale di Carlo Bernardini dal titolo "Trasformazione dello
Spazio" recentemente tenutasi a Matera, nei locali del Complesso  Le
Monacelle. Il linguaggio di Carlo Bernardini tendendo a modificare la
struttura dell'ambiente e la percezione visiva dell'osservatore, spazia
tra installazioni ambientali e sculture realizzate con fibre ottiche,
acciaio inox, superfici elettro-luminescenti e light boxes.
Nel testo in catalogo "la luce come spazio del possibile" Silvia
Pegoraro scrive: "il lavoro di Bernardini costruisce uno stimolante e
problematico equilibrio tra l'idea classica di scultura  e il movimento
grafico della luce - bianca e rettilinea - che disegna le sue
strutture.
Linee di materia riflettente e linee di energia luminosa danno vita a
ritmi spaziali con possibilità di variazioni illimitate: architetture
di luce impalpabili ma visualmente incisive,  virtuali e nello stesso
tempo imperativamente presenti, portatrici di un senso antico del
rigore classico e insieme di uno slancio curioso e stupito verso la
scoperta del "nuovo" . Lavori essenziali, strutturalmente rigorosi,
eppure profondamente evocativi e poetici. Grafemi di acciaio lucente e
nitide scie di luce ci raccontano le vicende di una "scultura"  fatta
di slanci ascensionali e di dinamismi obliqui, di sospensioni, di pause
quasi musicali . Forme  che accendono d'infinite vibrazioni il silenzio
del  vuoto, svettano e s'impennano, puntando sempre oltre. Strumenti di
tensione verso l'ignoto, verso l'inconoscibile, esili presenze capaci
di trascinare nella loro sete d'infinito quanto più spazio possibile .
Armi acuminate e antenne in grado di captare energie fisiche e mentali…
Lo scultore è un manipolatore di realtà spaziali : manipola la materia,
lo spazio che la contiene e al quale, d'altra parte, essa stessa
concede di esistere. La forma è sempre  il frutto di una lotta accesa
tra lo spazio empirico e lo spazio mentale dell'artista.
Quello del  rapporto con lo spazio circostante, con il luogo,
soprattutto con lo spazio architettonico (interno o esterno), è uno dei
punti cardine della poetica di Carlo Bernardini, tanto che ogni sua
opera deve essere considerata opera-ambiente. Bernardini affonda le sue
lame di luce nella materia e nella forma delle architetture con cui
interagiscono le sue sculture-installazioni, dando luogo ad un evento
illimitato che trasforma l'intera immagine dello spazio reale. Il mondo
ci ri-appare allora come forma tagliata nello spazio e proposizione di
un'alternanza ritmica che ferisce la continuità lineare e planare del
mondo che conoscevamo. In qualche modo, il buio da cui emergono le sue
strutture di luce  fa nascere in noi una nuova possibilità di vedere.
Bernardini usa il linguaggio di un'elegante e penetrante geometria non
euclidea per inabissarsi  nel linguaggio dell'emozione poetica :
stringe i nodi di un sottile gioco di equilibri precari e magnetismi,
un gioco a cui è sottesa una concezione dell'energia come respiro
dell'apparenza fragile e  leggera delle forme, ma capace di esistere
come valore persistente e aggregante delle componenti spaziali. Nel
vibrato inquieto delle linee e nell'inattaccabile nitore dei vuoti, lo
spazio  riceve  la sottile, insinuante e irreversibile ferita di queste
forme di luce: dovrà sconfessare le sue abituali proporzioni e
accettare di specchiarsi in una nuova immagine di sé, enigmatica,
fascinosamente irrisolta.
L'artista trasmuta la tradizionale consistenza materica degli oggetti
scultorei in essenza fragile di apparizione. Gestisce magicamente il
gioco dell'opera facendo apparire nell'opera solo dei phantasmata :
esilità e trasparenze, verticalismi e sospensioni.
Ri-narrato, lo spazio diviene un micro-teatro del mondo che custodisce
l'utopia dello sguardo e consente al possibile e al nascosto di
sopravvivere.
L'architettura reale, teatro di tutto ciò, si fa architettura
possibile: l'architettura possibile abita l'architettura reale come il
suo doppio fantastico e fantasmatico. L'architettura reale, insidiata
da forme tanto impalpabili quanto sovvertitrici, diviene nicchia di
inesauribili spazi possibili".


Carlo Bernardini è nato a Viterbo nel 1966. Si è diplomato nel 1987
all'Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1997 ha pubblicato il saggio
teorico sulla "Divisione dell'unità visiva" edito da Stampa
Alternativa. Ha vinto per 2 volte nel 2000 e nel 2005 il premio
Overseas Grantee della Pollock Krasner Foundation di New York e, nel
2002, il premio Targetti Art Light Collection White Sculpture. Ha
realizzato nel 2003 le sculture in acciaio inox e fibre ottiche a Roma
in Piazza del Campidoglio per il Semestre di presidenza italiana
nell'UE, e grandi installazioni ambientali in fibre ottiche in esterno
come a Reggio Emilia ai Chiostri di S. Domenico in occasione della
mostra 2000 Anni Luce, a Padova al Palazzo della Ragione per Accordi di
Luce e ad Ancona in Piazza Cavour per Luci di Ancona. Le sue mostre
personali recenti sono state nel 2007 Event Horizon Swing Space, LMCC,
New York; 2006 Light Sculptures Galleria Milly Pozzi Arte
contemporanea, Como; 2005, Galleria Les Chances de l'Art, Bolzano; Il
Sole Arte Contemporanea, Roma; Catalizzatori di Luce Velan Centro Arte
Contemporanea, Torino; 2004, Espaço permeável, Museo Passo Imperiale,
Rio De Janeiro; Galleria Milano, Milano; Galleria Bruna Soletti,
Milano; Galleria Spazia, Bologna; 2003 Galleria del Naviglio, Milano;
Galleria Spaziotemporaneo, Milano; 2002 Sculpture Space, Utica, New
York; 2001 Spazio Permeabile Galleria Fioretto, Padova; nel 2000,
Galleria L'Isola, Trento; nel 1999 Galleria Spaziotemporaneo, Milano;
Divisione dell'unità visiva Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Università "La Sapienza" Roma; Light Galeria Arsenal, Bialystok
(Poland). Fra le principali mostre collettive si ricordano: 2006
"Filophilo", Comune di Montrouge, Parigi;  Sculpture Now, "Sculpture in
the Public Arena 2005/06", Main Street, Great Barrington,
(Massachusetts USA); 2005 "FiloLuce" Museo della Permanente, Milano;
2004 Barbara Behan Gallery, Londra; 2003 "Targetti Art Light
Collection" Centre for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Varsavia,
Chelsea Art Museum, New York; XIV Quadriennale Nazionale d'Arte,
Palazzo Reale, Napoli; 2002 "Light Accords-East of West" Nacional
Gallery of Contemporary Art, Bangkok; XX Triennale di Milano, "Le città
In/visibili", Palazzo della Triennale, Milano; 1999 "Translacje"
Collection De La Fin Du Siecle, Piotrkow Trybunalsky (Poland);
"Glimmers" Inner Spaces Multimedia, Poznan (Poland); "InPressione"
Bovisa, Officine del gas AEM, Milano; 1998 "Nuove Contaminazioni"
Galleria d'Arte Moderna, Udine; 1997 "Arte a Roma" Galleria Comunale
d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma; 1996 XII Quadriennale di Roma,
Italia '50 – '90 "Ultime Generazioni" Palazzo delle Esposizioni, Roma;
1992 "Giovani Artisti a Roma 4" Palazzo delle Esposizioni, Roma.
www.carlobernardini.it

  


--
carlo bernardini <ca.bernardini@gmail.com>

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