(Vinitaly – Verona, 10 aprile 2017). È solo medaglia di legno per l'Italia del vino nei mercati emergenti, i più interessanti Paesi importatori di Sud-Est asiatico, Medio Oriente, ex Urss, America Latina e Africa, oggetto di un'analisi realizzata dall'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies e Nomisma Wine Monitor e rilasciata oggi a Vinitaly. Si tratta di Cina, Costa d'Avorio, Corea del Sud, Mozambico, Filippine, Nigeria, Malesia, Brasile, Tailandia, Messico, Taiwan, Ucraina, Vietnam, Bielorussia, Emirati Arabi, Kazakistan, Israele, Russia e Angola, 19 mercati che, complessivamente, nel 2016 hanno acquistato vino per 4,25mld di euro, aumentando la loro domanda del 298% sui valori del 2006.
Per Silvana Ballotta, ceo di Business Strategies: "Per stare al passo con la nuova geografia dei mercati del vino l'Italia deve potenziare l'impegno per l'internazionalizzazione, con un approccio sinergico che coinvolga il trade e attivi partnership mirate, ma anche coinvolgendo le istituzioni per lo sviluppo di accordi bilaterali attraverso l'Ue. In questi mercati dove il vino italiano ancora è poco conosciuto le azioni di promozione sono imprescindibili e devono puntare su un brand ombrello capace di affermare tutti gli elementi chiave del made in Italy".
Secondo i dati analizzati dall'Osservatorio, mentre l'Italia riesce a conquistarsi il primato solo nel mercato russo (29%) e ucraino (29%), il vino francese domina nel blocco medio-orientale (Israele e Emirati Arabi), in Nigeria, ma soprattutto in 4 dei 7 Paesi emergenti asiatici (Cina, Corea del Sud, Taiwan e Thailandia), dove la Cina esprime, da sola, il 50% della domanda di vino complessiva dei 19 Paesi (+1856% negli ultimi 10 anni). Sempre sul fronte della domanda, sono ben 14 su 19 i Paesi cresciuti in tripla cifra. Tra questi troviamo Thalandia (+244%), Malesia (+234%), Emirati Arabi (+219%) e Taiwan (164%), ma anche Russia (+110%), Brasile (+130%) e Messico (+113%).
Business Strategies è una società fiorentina impegnata in percorsi di sviluppo delle piccole e medie imprese dei settori dell'agroalimentare e del lusso made in Italy sui mercati esteri. Le 500 aziende enologiche assistite da Business Strategies, che rappresentano tutte le regioni italiane, producono complessivamente oltre 100 milioni di bottiglie all'anno e esportano il 70% nei principali mercati stranieri..
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