LA CRISI IN CAMPANIA: E' IN GIOCO LA DEMOCRAZIA.
di Raffaele Pirozzi
Siamo ad una fase di passaggio della vita politica campana molto delicata e notevolmente decisiva.
La posta in gioco non è soltanto la soluzione del problema "RIFIUTI" bensì la credibilità della democrazia.
In Campania bisogna risalire la china per modificare l'immagine deteriore che caratterizza sia le forze politiche che le istituzioni. E' necessario che esse chiudano rapidamente questa fase di estremo scollamento con i cittadini per evitare che la sfiducia della gente, crescendo ancora di più, finisca col travolgere tutto e tutti. Le recenti indagini del CENSIS sulla fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni sono eloquenti; da esse si evince che circa il 40% dei giovani ritiene il metodo democratico incapace di risolvere i problemi della popolazione.
A chi giova questo lento ma progressivo deterioramento delle forze politiche e delle Istituzioni Campane? Non giova né alle forze progressiste né alla democrazia. Avvertiamo tutti lo scadimento della vita politica che ci presenta programmi non attuati, impegni disattesi, annunci a cui non fanno seguito fatti e blocco delle attività istituzionali.
E' assolutamente impellente che le forze politiche regionali, con il contributo di quelle nazionali, superando difficoltà ed incomprensioni, chiudano al più presto questa fase per vararne un'altra capace di recuperare solidi rapporti con i cittadini e risolvere i loro problemi attraverso il metodo democratico.
Di contro, il rischio reale che si potrebbe verificare è quello di consegnare larga parte della regione Campania in mano alle oscure forze della malavita organizzata.
In tale quadro la riforma elettorale ed istituzionale e l'aggregazione dei partiti, quali il partito democratico, sono l'ultima occasione che le forze politiche hanno a disposizione per riallacciare un dialogo con i cittadini. Necessarie appaiono dunque le dimissioni dei vertici istituzionali: Regionale, Provinciale e Comune di Napoli; questo rappresenta solo il primo passo per avviare la fase di ricostruzione che potrebbe rilanciare le istituzioni dando loro una forte credibilità .
In Campania è necessario costruire una nuova classe dirigente capace finalmente di "fare" quello che "dice" e di "dire" quello che "fa".
Napoli, 08/01/08
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