UN BANALE INCIDENTE
di
ROBERTO LERICI
Regia di MASSIMO DE ROSSI
Con MASSIMO DE ROSSI
Nella produzione di Lerici, UN BANALE INCIDENTE appare come un fatto a sé stante, quasi un'eccezione, ma è tale da costituire una di quelle occasioni felici di cui, credo, il teatro italiano ha sempre più bisogno.
Questo testo vive (è l'impressione che ho ricevuto a una prima lettura) di una sua particolare scintillante agilità, in una luce che è cangiante. Uno strano "mostro", nel senso del latino monstrum, fenomeno, accidente.
Di fatto è una commistione riuscita di vari ingredienti: Varietà, Monologo, Commedia Dell'Arte, Commedia comica, Racconto noir alla Edgar Allan Poe, Giallo con suspence e, infine, Dramma Psicologico.
Si potrebbe affermare che il "Lungo prologo" e il "Primo Atto" formino insieme la Commedia; il "Secondo Atto" è un Dramma Psicologico.
Tutte queste cose cucite insieme formano una COMMEDIA: bizzarra e stravagante finché si vuole, ma agile, accattivante e addirittura commovente.
Nel testo rimane in ogni caso prevalente la forza illusoria in quanto motore dell'azione, elemento dinamico della rappresentazione scenica fondata sull'alternarsi di inganno (nel senso di fictio, finzione) e disinganno.
Il tema di Lerici non è la teatralità della vita, ma la teatralità del teatro che precede la vita e, in questo caso, anche la morte.
Ufficio Stampa
Alberta Spezzaferro
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