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martedì 9 ottobre 2018

Multato perché andava a 914 km/h

Multato perché andava a 914 km/h

Guidare a quasi 914 km / h con un'auto, vi sembra possibile? La battaglia di Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", contro le multe seriali ed a raffica utilizzate dagli enti allo scopo di "far cassa" prima che per la sicurezza stradale, utilizzando strumenti di rilevazione elettronica tipo autovelox, telelaser, tutor e photored oggi trova una conferma in un altro caso alquanto singolare che è stato portato all'attenzione su internet. Il fatto ancora una volta in Belgio: un'auto è stata beccata dalla polizia di Auderghem, nella regione di Bruxelles, alla velocità, udite udite di ben 914 km/h (ma di fatto ridotta a Km/h 859,16 considerando la decurtazione del 5% applicata). Non ci credevamo finché non abbiamo visto con i nostri occhi il verbale che è stato notificato al proprietario del mezzo che risulta chiaramente non essere un aeroplano ma bensì una piccola berlina. La polizia non sembra nemmeno essere stata allertata da queste immagini vertiginose poiché la velocità è stata addirittura corretta automaticamente a 859,16 km / h. Se l'autista di nazionalità lussemburghese ha ammesso di aver superato un po' il limite dei 70 km / h previsti, non si aspettava però di dover andare davanti ai giudici per difendersi per tale eccesso di velocità. L'uomo, di nome Luc, ovviamente presenzierà in giudizio anche se ha pagato la multa. Intanto, ha avviato una procedura con il suo avvocato per contestare l'errore della polizia. La foto della sanzione è stata postata su Twitter sulla pagina " LaMeuse_be ", dove è stata condivisa migliaia di volte e ha ricevuto migliaia di commenti. Lo scorso maggio, un altro automobilista belga è stato vittima di un errore simile. Un autovelox pazzo aveva rilevato la velocità di una Opel Astra a 696 km / h. Mentre il vero record di velocità per un'auto di serie, è stato registrato nel 2017. La supercar Koenigsegg Agera RS è stata beccata alla velocità di 447 km / h. Ancora una volta appare sempre più evidente come questi strumenti elettronici e lo stesso sistema di gestione di questo tipo d'infrazioni faccia acqua da tutte le parti non consentendo la certezza fattuale, oltreché giuridica, di una sempre corretta rilevazione e contestazione delle infrazioni, poiché la necessità di rimpinguare i bilanci comunali, molto spesso spinge i comuni e gli alti enti locali a mettere al primo posto esigenze di cassa con conseguenti errori materiali, vizi di forma e violazioni della normativa e dei regolamenti per la contestazione delle infrazioni, piuttosto che la sicurezza stradale e la certezza delle verbalizzazioni ed il diritto alla difesa dei cittadini. Non ci resta che continuare a denunciare casi di errori simili, ormai decine per non dire centinaia non solo in tutta Italia ma anche all'estero e continuare a predisporre i ricorsi gratuitamente ai cittadini, sempre più  beffati dalle pubbliche amministrazioni accertatrici.

Giovanni D'AGATA

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