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- CUMUNICATU STAMPA -
SIAMO IN UNO STATO D'ILLEGALITÀ: INDULTO PER I POLITICANTI MAFIOSI
Non un provvedimento di "clemenza" ma una autoassoluzione autoreferenziale del sistema politico italiano. Nonostante le proteste di Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture e leader dell'"Italia dei Valori", il centrosinistra ha votato, con il determinante apporto dei voti ("interessati"?) di Forza Italia, la legge "svuotacarceri" tanto discussa, includendo fra i beneficiari anche i condannati per voto di scambio mafioso.
Non pensino quindi i politici italiani di aver realizzato così la richiesta del defunto Papa Giovanni Paolo II: questi, infatti, invocò con forza ripetute volte una lotta di coscienza contro la mafia. Una lotta, per l'appunto, contro la diffusissima (negli ambienti politici italiani, operanti in Sicilia e non) etica di tipo mafioso, basata su sopraffazione, controllo del voto, spartizione del territorio.
La legge approvata è inoltre un inutile palliativo. Basteranno pochi mesi perché le carceri tornino a riempirsi. Un sistema carcerario e giudiziario al collasso non ha bisogno di leggine "ad hoc" buone per "ripulire" politicanti in odore di mafia e corruttori e truffatori contro i risparmiatori ed anche la Pubblica Amministrazione. E a ciò ci aggiunge che molti dei beneficiari sono Siciliani, Sardi, o comunque abitanti delle aree colonizzate e appositamente depresse dallo Stato Italiano per renderle "docili e controllabili" sotto il tacco del bisogno, del sottosviluppo e del controllo mafioso. Molti, per necessità, torneranno a delinquere, e presto sulle pagine dei giornali avremo già notizie di beneficiari dell'indulto nuovamente dietro le sbarre.
Accadrà anche per i volonterosi carnefici del voto di scambio? Non lo sappiamo, ma nell'aria c'è puzza di depenalizzazione.
In compenso, "eversivi", "sovversivi" ed "antidemocratici", anche se pacifici e non armati, rimangono a prendere il sole a scacchi. Per loro, nessuna "clemenza". Anzi, un sommario "giro di vite", come accaduto pochi giorni addietro con i sommari arresti (ed inspiegabili detenzioni preventive, anche per chi è malato) di svariati militanti sardi di "A Manca pro s'Indipendentzia" (che siamo certi da liberi argomenterebbero meglio la propria estraneità agli "atti dimostrativi" loro ascritti), ai quali noi indipendentisti siciliani rinnoviamo la nostra solidarietà e vicinanza.
Si rende, quindi, sempre più urgente, ad opinione del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, un radicale cambiamento tanto della classe politica, che possa essere matura, responsabile e votata alla soluzione definitiva dei problemi, e che questa classe politica possa svilupparsi in Sicilia per la Sicilia ad opera di siciliani, anche nell'ottica del profondo cambiamento istituzionale che proponiamo senza timori: la rinascita del sovrano Stato Siciliano.
Catania, 30 giugnettu 2006
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Andrea Finocchiaro Aprile, 1944
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