Cerca nel blog

venerdì 7 luglio 2006

UN FUTURO DA CONQUISTARE 1

Secondo gli studiosi della nuova disciplina denominata Scienza della sostenibilità - il cui scopo è dimostrare con dati scientifici qual'è lo stato dell'ecologia planetaria e quali possono essere le possibili contromisure - affinchè si possa guardare al futuro con più ottimismo, bisognerà trovare una nuova via all'attuale sistema economico.

Questo è quanto si evince da un interessante studio sulla nuova scienza, a cui anche la rivista Focus ha prestato attenzione.

Nel 1980 uno dei primi rapporti sull'argomento fu Global 2000, documento sulla situazione planetaria voluto dall'allora Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, alla cui stesura contribuirono centinaia di esperti del WWF, dell’International Institute for Environment and Development, dell’Institute for World Order ed altre istituzioni di rilievo.

Tuttavia, provengono dalla IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'ONU, i rapporti più importanti.

Dal primo rapporto del 1990 all'ultimo del 2001 la situazione climatica del pianeta è peggiorata e le colpe dell' uomo sono sempre più evidenti. Secondo gli studiosi del clima nel prossimo rapporto che uscirà nel 2007 saranno più marcate le responsabilità dell'uomo come causa principale del cambiamento climatico globale.

Gabriele Zanetto dell' Università Ca' Foscari di Venezia afferma: "Il problema maggiore è l'utilizzo delle risorse perchè l'uomo sfrutta ogni immensa quantità di energia fossile senza conoscere con precisione le conseguenze".

Una prima valutazione globale dello stato degli ecosistemi terrestri è sfociato nel Rapporto del Millenium ecosystem assessment nel 2005.

Il Millennium Ecosystem Assessment è la più ampia ed approfondita messa a punto delle conoscenze sinora acquisite sullo stato degli ecosistemi di tutto il mondo.

Il rapporto redatto, sostanzialmente avvalora le ipotesi dei profeti di sventura, nonostante risultino degli aspetti positivi nel risanamento dello strato di ozono, con la diminuzione nell'atmosfera dei Cfc (clorofluorocarburi - derivati soprattutto dalle fabbriche per produzione frigoriferi e propellenti), maggiori responsabili del macroinquinamento atmosferico; o l'aumento della superficie forestale nei paesi nordici. Ma al di la di queste buone notizie il resto desta preoccupazione.

Dal 1950 al 1980 l'uomo ha trasformato in terreno agricolo più superficie che nel periodo 1700 - 1850 e più di due terzi dei tre importanti ambienti terrestri, la foresta mediterranea, le praterie e le foreste temperate sono diventati coltivazioni.

La foresta pluviale è stata abbattuta di circa il 25% per essere adibito a terreno agricolo o al pascolo mentre il 40% ha interessato la foresta tropicale di conifere. Oltreciò, dal 10 al 30% delle specie di uccelli, mammiferi e anfibi sono minacciati di estinzione e un quarto delle zone di pesca marine è talmente sfruttato da essere sulla via del definitivo esaurimento.

Altro problema è l'approvvigionamento dell'acqua le cui conseguenze potrebbero dare adito a conflitti inevitabili anche se la produzione di cibo è più che raddoppiata dal 1960, andando però a scapito dei cosidetti servizi degli ecosistemi. Ovvero ciò che gli ecosistemi fanno per il loro e nostro vantaggio: la ripulitura dell'acqua (grazie ai filtri naturali costituiti dalle piante) e dell'aria (con la produzione di nuovo ossigeno), la stabilizzazione del suolo, la fornitura di legname e la creazione di un ambiente adatto agli animali selvatici... Secondo il rapporto, circa il 60% dei "servizi degli ecosistemi" sono degradati o utilizzati in modo non sostenibile.

Sono dati che vanno a confermare che il perdurare della situazione non avrà lunga vita, onde per cui, si cerca un nuovo approccio alla gestione del pianeta nella cosidetta "scienza della sostenibilità", da cui discende anche il concetto di sviluppo sostenibile, "soddisfare" cioè " i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni" recita il Rapporto redatto nel 1987 dal Primo ministro norvegese, signora Gro H. Bruntland, con altri studiosi per conto della Commissione mondiale Onu.


continua QUI

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *