MAGISTRATURA ACCERTI RESPONSABILITA' DI AMMINISTRATORI E MEMBRI DEI GRUPPI FB VIOLENTI
L'episodio di bullismo avvenuto ieri a Mugnano (Napoli), dove un ragazzo è stato pestato da un branco di coetanei, portando il padre del giovane a pubblicare la foto del figlio sul web, è da collegarsi alla presenza di numerosi gruppi su Facebook che incitano i giovani a commettere violenze, abusi e stupri nei confronti di coetanei, donne e disabili. Lo afferma il Codacons, che chiede alla magistratura di estendere le indagini al famoso social network e agli amministratori dei gruppi in questione.
Abbiamo già denunciato alle Procure della Repubblica gruppi sorti su Facebook e nomi e cognomi dei loro creatori e responsabili (a titolo di esempio: "Welcome To Favelas", "Pastorizia Never Dies", "Sesso Droga E Pastorizia", "La Fabbrica Del Degrado", "Punta Della Lancia"), nei quali membri e amministratori in totale libertà inneggiano a stupri di gruppo e violenze di ogni tipo – spiega l'associazione – La crescita di episodi di bullismo in Italia è senza dubbio da ricercarsi anche nei social network e nei gruppi "chiusi" di Facebook che spingono i giovani a compiere abusi e gesti violenti verso coetanei, donne, disabili e soggetti deboli, facendo credere loro che pestare a sangue o seviziare un altro essere umano sia non solo possibile ma addirittura giusto.
Per questo chiediamo oggi alla magistratura di verificare se i ragazzi responsabili del pestaggio di Mugnano avessero rapporti con gruppi Facebook analoghi a quelli denunciati dal Codacons, e se vi siano eventuali responsabilità di soggetti terzi in qualità di possibili "mandanti" o istigatori delle violenze perpetrate dal branco.
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