Obiettivo: raccontare la vita nei Settemari Club e coinvolgere il pubblico nella produzione e condivisione di contenuti, per dare visibilità all'universo Settemari Club.
Torino, giugno 2017 – Al via l'operazione "Storyteller" che vede Settemari ancora una volta all'avanguardia nell'ambito della valorizzazione globale dell'offerta, attraverso un progetto incentrato sull'innovativo utilizzo dei propri canali social Facebook e Instagram.
Fino a settembre, l'iniziativa, messa a punto dalla divisione marketing dell'operatore, coinvolgerà 5 Settemari Storyteller, attivi in 5 villaggi che cambieranno ogni mese, producendo strategicamente contenuti pensati per creare un racconto delle vacanze Settemari, in un'ottica di storytelling esperienziale.
Il Settemari Storyteller è una figura professionale, con una formazione specifica in ambito social, che si occuperà delle attività social all'interno delle diverse strutture.
Vivendo tra gli ospiti, trasmetterà in diretta gli eventi, comunicando sensazioni, emozioni e atmosfere che vivono in ogni SettemariClub.
Obiettivi dell'operazione: dare visibilità ai villaggi nel periodo clou, stimolare i clienti in vacanza a visitare la pagina Settemari e a condividerne i contenuti.
I differenti storyteller comunicheranno coordinandosi tra di loroin tempo reale e passandosi il testimone, di mese in mese, anche mediante montaggi video di grande appeal che li descrivono in modo accattivante per presentarli in anticipo a chi sta per partire per le vacanze. Ognuno avrà la propria identità e, idealmente, sarà impegnato in un viaggio che parte da Torino e tocca tutto il mondo.
"Con molta soddisfazione lanciamo l'operazione "Storyteller" che abbiamo messo a punto nei mesi scorsi e che ancora una volta ci vede creatori di un progetto innovativo in ambito social. "Storyteller" rappresenta l'evoluzione naturale di un altro fortunato progetto come quello "Social Trotter", nato due anni fa. Con questa azione saremo ancora più in prima fila. 5 storytellerin 5 differenti villaggi, che cambieranno ogni mese, saranno operativi per creare un racconto che attraverso temi condivisi tra tutti, "fotografi" l'universo SettemariClub. Le tematiche trattatesaranno coordinate al fine di valorizzare la specificità di ogni villaggio e, al tempo stesso, il suo essere armonicamente parte, appunto, di un unico universo. In modo divertente sarà possibile osservare veri e proprio pezzi di vita vissuta di ogni struttura del mese, scoprendo parallelamente cosa si fa, le particolarità gastronomiche, le tradizioni locali e molto altro ancora", commenta Chantal Bernini, marketing manager Settemari.
In dettaglio, il percorso di storytelling prevede la produzione coordinata di contenuti (post, foto, stories) legati, tra le altre cose, a ricette, momenti di vita quotidiana (tornei, attività di intrattenimento, corsi…), attività di grandi e adulti, escursioni, particolarità del territorio, staff Settemari, camere e spazi del villaggio, frasi di adulti e bambini, interviste a staff e clienti.
"Crediamo che i canali social siano una risorsa preziosa, capace di attivare una cassa di risonanza formidabile e per questo ancora una volta abbia pensato di investire su una loro valorizzazione. Per sfruttarli al meglio ci si deve evolvere continuamente, essere il più possibile reattivi, coerenti e, soprattutto, credibili. Le community che crescono organicamente e che sono coinvolte in un vero processo di engagement sono quelle coinvolte in un'interlocuzione autentica, frutto di impegno e legata a un racconto partecipato. In questo modo i canali social producono un'eco di comunicazione potenzialmente fortissimo e in questo modo clienti e agenti di viaggio si sentono stimolati a interagire. Abbiamo formato a lungo tutti gli storyteller che con grande entusiasmo e professionalità saranno coinvolti nel corso dell'estate nel loro viaggio in tutto il mondo. Ancora una volta un progetto all'avanguardia, frutto di un vero lavoro di gruppo che rappresenta una preziosa occasione di visibilità corale per la nostra offerta e un'importante premessa per nuove operazioni", conclude Erika Perna coordinatrice del progetto.
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