Nel
2016 sono arrivati via mare in Italia più 25.800 minori non
accompagnati, più del doppio rispetto al 2015.
Indispensabile
l’approvazione immediata della legge per la loro accoglienza e
protezione bloccata al Senato: oggi Save the Children lancia la campagna
di comunicazione social #NonFarloSparire.
“Abbiamo
la speranza che le cose possono ancora cambiare”. Con queste parole si
chiude la lettera indirizzata a Papa Francesco in occasione della 103° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra oggi, da alcuni minori stranieri non accompagnati
tra quelli che si trovano presso strutture di prima accoglienza a
Lampedusa e a Siracusa, o frequentano i Centri diurni CivicoZero di Save
the Children a Roma, Milano e Torino.
I
messaggi di questi ragazzi sono pieni di timore, ma anche di speranza
per il futuro, in cerca di integrazione e di pace. Sono ragazzi che
provengono da paesi diversi, con storie differenti, ma che dopo aver
conosciuto, nei giorni scorsi, le parole che il Papa ha rivolto loro nel
suo messaggio per la Giornata, hanno voluto fargli arrivare la loro
voce attraverso gli operatori di Save the Children.
“Speriamo
che la forte voce del Papa a favore dei minori migranti possa far
aprire finalmente gli occhi sulla tragica condizione vissuta da tanti
bambini e adolescenti anche qui in Italia ed in Europa. Bambini che,
come dice il Papa nel suo messaggio, sono “tre volte indifesi”, perché
minori, perché stranieri e perché inermi, quando forzati a vivere
lontani dalla loro terra di origine e separati dagli affetti familiari,”
ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia.
“Sono
questi i bambini e gli adolescenti che incontriamo ogni giorno, con i
nostri operatori, nei luoghi di sbarco come nelle grandi città,
maggiormente esposti a rischi di sfruttamento e di abuso”.
Nel
solo 2016 più di 25.800 ragazzi e ragazze, anche giovanissimi con meno
di 10 anni, sono arrivati da soli via mare in Italia, più del doppio
rispetto al 2015, quando erano 12.360,
e tantissimi hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il
Mediterraneo nelle mani dei trafficanti per cercare la felicità e
l’unico futuro possibile in Europa.
Save
the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a
salvare i bambini in pericolo e promuovere i loro diritti, è impegnata
in prima linea al loro fianco e per questo ha voluto far giungere al
Papa questo messaggio, più che mai urgente, affinché le voci di questi
ragazzi vengano ascoltate e trovino risposta piena in Italia e in
Europa.
L’iniziativa del Pontefice di dedicare ai minori stranieri soli
la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è un gesto di
ulteriore attenzione e di fondamentale importanza per sottolineare il
dovere di tutelare questi ragazzi e dare loro un’accoglienza che sia
prima di tutto dignitosa.
“E’
con rinnovata forza che chiediamo al Parlamento di approvare senza
ulteriori ritardi la legge per dotare l’Italia di un sistema organico di
protezione e accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e
chiediamo ai paesi membri dell’Unione Europea di rendere finalmente
operativo il sistema di ricollocamento, per dare una alternativa di
viaggio legale e protetto a quei minori soli che, una volta giunti nel
nostro Paese, proseguono il loro cammino mettendosi nelle mani di nuovi
trafficanti”, spiega ancora Claudio Tesauro.
La
cosa più urgente e concreta che l’Italia può fare per loro – spiega
ancora Save the Children, che ormai da tre anni porta avanti questa
battaglia - è l’approvazione definitiva in Parlamento della legge che
interviene sugli aspetti fondamentali per la vita dei minori migranti
che arrivano in Italia senza genitori o adulti di riferimento: dalla
procedura per accertare la minore età agli standard dell’accoglienza;
dalla promozione dell’affido familiare alla figura del tutore, dalle
cure sanitarie all’accesso all’istruzione, tutti tasselli fondamentali
di una buona integrazione.
Ma
non tutti i minori stranieri che arrivano in Italia vedono nel nostro
Paese la loro destinazione finale.
Tra tutti coloro che sono sbarcati
sulle nostre coste nel 2016, infatti, più di 6.000 di loro provengono da
Eritrea (3.832, il gruppo più numeroso in assoluto tra tutti i paesi di
origine), Somalia (1.584), Etiopia (401), Siria (220) e Palestina
(110): salvo pochissime eccezioni questi ragazzi sono fortemente
determinati a raggiungere il più in fretta possibile altri paesi europei
dove si sono già integrati familiari o amici. Per farlo si rimettono
nelle mani dei trafficanti per attraversare le frontiere, correndo gravi
rischi di violenza e sfruttamento.
In particolare, gli oltre 4.000
ragazzi e ragazze provenienti da Eritrea e Siria, avrebbero potuto e
potrebbero raggiungere legalmente altri Paesi europei attraverso la
misura del ricollocamento, che oggi non viene loro garantita.
E’
invece indispensabile assicurare loro una strada legale e protetta per
il trasferimento verso altri paesi dell’Unione Europea.
Oggi Save the Children lancia #NonFarloSparire, una forte campagna di comunicazione social
dedicata ai minori stranieri non accompagnati che, in assenza di
alternative, si rendono “invisibili” per continuare il loro viaggio
verso altri paesi europei o spariscono nel nulla, esposti al rischio di
cadere nelle reti di trafficanti o sfruttatori senza scrupoli.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare e coinvolgere il più ampio numero
di persone possibile in particolare nella richiesta al Parlamento di
approvazione immediata della legge per l’accoglienza e la protezione dei
minori stranieri non accompagnati.
Nel corso della giornata, verranno
pubblicate sui profili Facebook e Instagram di Save the Children le
foto di alcuni minori migranti, ognuna delle quali scomparirà entro due
ore, chiedendo agli utenti di fare uno screenshot dell'immagine e di
pubblicarlo sul proprio profilo con l'hashtag #NonFarloSparire.
In aggiunta, alle ore 13 di domenica, su tutti i profili social dell’Organizzazione, il logo di Save the Children scomparirà in segno di protesta per la scomparsa di questi minori nell'immobilismo delle istituzioni italiane che tardano nell'approvazione della legge.
Sulla pagina www.savethechildren.it/non-farlo-sparire verranno pubblicati una serie di articoli che descrivono i benefici che la legge porterebbe in termini di protezione, accoglienza, supporto e integrazione ai minori stranieri non accompagnati in Italia.
Un video-estratto della lettera letta dai minori non accompagnati è disponibile al link:
Il testo integrale della lettera inviata a Papa Francesco è consultabile qui in calce.
“Caro Papa Francesco,
Un saluto nel nome della Pace.
Prima di tutto ringraziamo Dio perché abbiamo raggiunto l’Italia in Pace”.
“Siamo ragazzi stranieri e migranti arrivati in Italia da diverse parti del Mondo”.
“Abbiamo
letto il tuo messaggio e per questo motivo abbiamo deciso di
scriverti.
Abbiamo scelto te pensando che anche tu sei un immigrato e
che anche tu hai imparato l’italiano, cosa che noi purtroppo non siamo
ancora riusciti a fare”.
“Prima
di tutto vorremmo ringraziarti per gli sforzi che fai per gli immigrati
in Italia.
Speriamo che otterremo le opportunità di aiuto che hai detto
e di migliorare la nostra vita”.
“Abbiamo
affrontato tanti pericoli per arrivare in Italia, i militari ci hanno
sparato addosso, alcuni di noi sono stati arrestati prima di prendere il
barcone.
In barca siamo stati messi nel magazzino della benzina, in
fondo alla barca, o sul ponte, siamo stati male, abbiamo vomitato, ci è
girata la testa.
Abbiamo aspettato che una barca più grande ci salvasse.
Ci hanno portato in salvo a terra.
Ma anche in Italia corriamo tanti
pericoli.
Tante persone si approfittano di noi, ci fanno lavorare 12 ore
al giorno per pochi soldi, o, vicino ai 18 anni, ci vendono contratti
di lavoro falsi perché sanno che abbiamo bisogno dei documenti.“
“Alcuni
di noi che scelgono di non fermarsi in Italia, ma di proseguire il
viaggio in Europa, incontrano altre difficoltà nel continuare il
viaggio, e si mettono nelle mani dei trafficanti, rischiando spesso la
vita.”
“Tutti
noi siamo partiti per migliorare la nostra vita, non siamo qui per
rubare il lavoro o rovinare la vita agli italiani o agli europei, come
spesso sentiamo.
Ma siamo partiti per lasciare alle spalle guerra,
dittatura e povertà, per aiutare noi e la nostra famiglia.
Il nostro
viaggio è stato terribile e ci teniamo a ringraziare la Guardia Costiera
che ad alcuni di noi ha salvato la vita.”
“Prima
di partire, quando eravamo ancora nei nostri paesi, pensavamo che in
Italia si poteva studiare e stare in una casa dove vivere e mangiare, ma
per alcuni di noi questo non è ancora vero: ci hanno dato un posto dove
dormire e dove mangiare, noi diciamo grazie per questo, ma vorremmo
andare a scuola e non essere costretti a stare per strada.
Ad alcuni di
noi, prima di partire, hanno detto che in Italia avremmo trovato tante
cose belle ma quando ci hanno salvati e siamo arrivati qui non abbiamo
trovato niente di quello che ci avevano detto e in Italia è successo
tutto il contrario di quello che speravamo.
Siamo
partiti dal nostro paese perché non c'era futuro per noi, siamo
arrivati in Italia per aiutare le nostre famiglie.
Altri invece sono
partiti perché non avevano più famiglia e sono rimasti soli e sono
partiti giovanissimi a12, 13 anni.”
“La
cosa più importante per noi è il nostro futuro.
Ciò che ci manca è una
guida che ci aiuta a costruire il nostro futuro per raggiungere
obiettivi e sogni.
Siamo arrivati qui e siamo accolti nei centri dove
mangiamo e dormiamo, ma non siamo venuti solo per questo: vorremmo
imparare la lingua, un mestiere o andare a scuola, vorremmo sentirci
integrati e un aiuto per trovare lavoro.”
“Abbiamo
paura ad andare in giro senza documenti, abbiamo paura di quello che
succederà quando avremo 18 anni.
In Italia molti di noi sono stati
accolti in comunità, hanno trovato un posto dove studiare, dove giocare,
dove stare con gli amici.
Ma dopo? Abbiamo paura perché dovremo andare
via dalla comunità (per minori) e non sappiamo dove andremo a mangiare e
a dormire.“
“Non c’è nessuno che combatte per noi.
Perché scrivere questa lettera?
Perché abbiamo la speranza che le cose possono ancora cambiare.”
“Un buon anno nuovo al Papa.
Grazie per il tuo pensiero e per le cose che fai per noi.
E grazie per la tua accoglienza.
Che Dio sia con noi e anche con te, Papa Francesco.”
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